V Festival 2010

Sono ormai passate quasi tre settimane dall’incredibile V Festival ma il ricordo è ancora vivissimo come se questa mitica avventura fosse finita da pochissime ore. Un concerto atteso per mesi e mesi che in un’ora e mezza ci ha regalato forti emozioni, anche contrastanti: dalla gioia per poterli rivedere live alla tristezza causata dalla consapevolezza che si trattasse dell’ultimo show (dopo un lungo tour) per un po’ (troppo) tempo!
Tutto inizia il 5 marzo con l’ansia per i biglietti… tutte incollate al computer prima delle 9.00 in attesa che appaia “Order”. Dopo telefonate e messaggi di panico ci accaparriamo i nostri tickets, purtroppo non per l’intero week end, ma ci accontentiamo.

Passa qualche mese ma il tempo vola: a metà luglio arriva una carinissima busta della FedEx e realizziamo che il grande momento è molto vicino. Il tempo di sistemare qualche particolare ed è già ora di partire! Arriviamo a Londra in momenti diversi, ma il nostro primo incontro tutte insieme lo viviamo a Covent Garden il sabato mattina. Passiamo una pazza giornata girovagando per la città e facendo shopping e dopo aver svaligiato Tesco ci dirigiamo verso Chelmsford. Viaggio brevissimo fino alla piccola stazione e 20 interminabili minuti in taxi (con l’autista che blaterava su quanto fosse bella l’Italia) e arriviamo in questo minuscolo paesino sperduto nella campagna inglese: Pleshey.
Il taxi ci lascia all’ingresso del B&B e noi ci guardiamo in giro un po’ spaesate non vedendo anima viva… ma… ad un tratto esce una fantastica signora inglese (Ann) che ci accoglie calorosamente e ci accompagna nelle nostre bellissime stanze! Dopo una doccia iper-rilassante, ci godiamo la nostra cena a base di schifezze e tra una cazzata e l’altra (sui Kasabian ovvio) arriva l’ora di andare a letto. Io e Ross accendiamo casualmente la Tv… e cosa fanno? Gli highlights del primo giorno di Festival… Corro a svegliare tutte, anche se Sere e Doni dormono come due ghiri e solo Elisa si unisce a noi. Tentiamo di studiare la situazione (afflusso di gente, spintoni, ubriaconi) ma dalle immagini sembra tutto così bello che non ci sembra il caso di fidarsi!

Dopo una notte lunga e tormentata: arriva il grande giorno! Tutte con la maglietta dei K, un’abbondante colazione preparata dalla mitica Ann e una chiacchierata con Eddie e Simona (due ragazzi italiani che già erano stati al V) e arriva l’ora di muoversi! Un quarto d’ora e ci siamo quasi: ancora una passeggiata e ci troviamo davanti ai cancelli d’ingresso. Gente tranquilla, tutti entrano senza fare troppe storie e l’ambiente ci piace. Giusto il tempo di capire com’è il posto che ci piazziamo davanti alla “V boutique” per svaligiarla e senza preoccuparsi troppo degli altri palchi, ci incamminiamo verso il V Stage. Già ci sono un bel po’ di persone davanti (qui ho avuto una piccola crisi isterica e ho pensato che non saremmo mai arrivate in transenna) e cerchiamo di infilarci e avvicinarci il più possibile alla barriera. Qualcuno si muove… guadagniamo ancora un paio di metri e inizia l’esibizione di Pixie Lott. Elisa adocchia subito 4 ragazzi che se ne vanno e… magia. Siamo davanti!!! Ore e ore ci separano dai Kasabian, ma ci gustiamo piacevolmente tutte le esibizioni di Skunk Anansie, Seasick Steve, Madness, Paolo Nutini e The Kooks. Beviamo poco, non mangiamo quasi nulla e manteniamo fiere la nostra posizione. La pioggia rompe un po’, ma il tempo scorre velocemente e la noia si fa sentire solo durante l’esibizione dei Faithless che nessuna di noi ha apprezzato.

Bè, ci siamo… iniziano le farfalle nello stomaco e la super agitazione.. è il loro momento! I roadie si muovono sul palco, allora sventoliamo subito il nostro striscione “From Italy just for you” e ci facciamo notare da Dave che ci sorride. Poco dopo le luci si spengono (urla a nastro!) e parte la base di Arancia Meccanica, ancora qualche secondo e… eccoli, visione divina! Non facciamo in tempo a guardarci stupite che parte “Shoot The Runner”. Subito capiamo che i ragazzi (come promesso) sono in forma e Tom continua ad incitare il pubblico con grande successo. Si susseguono le strepitose “Underdog” e “Did All The Love Go?” ed è alla fine di “Swarfiga” che finalmente Sergio nota lo striscione e ci saluta! Senza preoccuparci troppo degli spintoni e delle bottiglie che volano cantiamo e urliamo come delle pazze soprattutto quando Sergio sfodera le sue maracas in “Processed Beats”! Le voci di Tom e Sergio sono impeccabili su “Reason Is Treason” e su “Julie & The Mothman”, ovvero la canzone che i fan inglesi non conoscevano ma che a noi ha dato più carica! Piccolo momento di pace con “Thick as Thieves” e la parte solista di Sergio con “Take Aim”. Tom ci fa comunque impazzire nuovamente con “Empire” e la frase di rito “Chelmsford, you’re fucking empire!”. Segue “Fast Fuse” come sempre carichissima e con il pezzo strumentale finale che fa scatenare ancora di più la folla, che rimane spiazzata dallo splendore di “The Doberman”. Subito dopo.. OOOOOOOOOSH AAAAAAAAAH è il momento di “Club Foot” con la meravigliosa introduzione di Tom che urla “Back in 2004, album Kasabian, this is the first fucking track on it, what was it? One, two, three… aaaaah” e potete immaginare lo sclero che ne è derivato. E’ il turno di “Stuntman”, dove le loro voci si mescolano a meraviglia e, prima di scendere dal palco, Sergio ci regala una stupenda cover: “I feel love” di Donna Summer.

Un minuto d’attesa ed eccoli che rientrano, Tom dice “This is why you came”…e subito sentiamo l’attacco di “Fire”, quanto aveva ragione!!! La canzone viene allungata parecchio coinvolgendo anche gli spettatori e facendogli cantare “uhuhuhuhu…”. Ancora un po’ di carica con “Vlad The Impaler” e già sappiamo cosa ci aspetta per il gran finale. Qualche ringraziamento da parte di Tom e via, l’ultimo magnifico pezzo: “L.S.F.” Un infinito pezzo strumentale e i vari cori come al solito ci portano al termine di questa emozionante esibizione. Ed è proprio un attimo prima di tornare nel backstage che Sergio si ferma davanti a noi, ci indica, si inchina, ci manda dei baci e ci fa segno che siamo nel suo cuore!!!! Impossibile trattenere qualche lacrima e sentirci dire da uno della security “you’re crazy people” è stato davvero soddisfacente.
La ressa comincia a dileguarsi e pian piano iniziamo a spostarci. Eravamo un mix di acqua, birra, sudore e non so che altro! Ci incamminiamo per tornare al B&B, dove ci abbuffiamo di latte e cereali e torniamo in camera giusto in tempo per il riassunto televisivo del Festival che termina proprio con loro. E ce ne andiamo a letto, distrutte ma orgogliose e felicissime di aver condiviso un’esperienza indimenticabile. Mentre a pochi passi da noi… la festa era appena cominciata!

Giulia
(plus Elisa, Rossana, Serena)

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